PRESEPI E DINTORNI - NATIVITY SCENES
Lungo le strade di campagna di alcune aree della Pianura Padana era viva l'usanza, nel periodo natalizio, di esporre il presepe davanti alla propria abitazione, nell'aia della fattoria, nel cortile dell'azienda agricola.
Questa antica tradizione va però scomparendo ed i presepi, a volte bizzarri ma sempre molto rappresentativi, diventano sempre più rari e difficili da trovare.
Si trovano sovente su strade secondarie con pochissime indicazioni per raggiungerli. Una volta trovati, mentre mi accingo a fotografarli, spesso mi perdo nel bellissimo paesaggio che li circonda lasciandomi conquistare dalla dolcezza di questo splendido territorio a cui appartengo ma che a volte sottovaluto nella sua bellezza.
In questo lavoro ho voluto raccontare ciò che rimane di questa espressione popolare della spiritualità tipica del Natale che racchiude in sé il senso religioso e la devozione tipici delle persone umili e semplici.
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La spiritualità è spesso avulsa dalla nostra quotidianità, dalle nostre vite di tutti i giorni, è sovente un corpo estraneo al nostro modo di vivere e di porci agli altri.
In un periodo dell’anno però questa si manifesta in modo evidente e appare ai nostri occhi con piccoli segni, con una teatralità a volte povera, perfino kitsch, ma spesso densa di significato.
Questa rappresentazione intenerisce per la sua apparente semplicità e per il modo diretto ed esplicito di raccontarci anche solo l’appartenenza ad una tradizione non effimera ma che però può essere profonda e specchio di una necessità interiore di manifestarsi.
A volte questi segni sono però nascosti e devono essere scovati, cercati, devono mostrarsi laddove non ce lo aspettiamo. Appaiono in un paesaggio che ci è famigliare come un oggetto estraneo la cui manifestazione è legittimata solo per un breve periodo di tempo in cui entra a farne parte di diritto.
E’..naturalmente.. il tempo del Natale
Monica Bellonzi
Spirituality is often extraneous to our everyday life is almost an attitude unfamiliar to our way of life and to relationship to others.
At a time of the year, however, spirituality manifests itself clearly and appears to our eyes with small signs, with a theatricality sometimes poor, even kitsch, but often dense with meaning.
This representation is tender for its apparent simplicity and for the direct and explicit way of telling us the belonging of a non-ephemeral tradition which can be profound and mirror of an inner need to manifest itself.
Sometimes these signs are hidden, and they have to be scanned, searched, they have to be shown where we are not expecting it. They appear in a landscape that is familiar to us as an extraneous object whose manifestation is legitimate only for a short period of time in which it becomes part of our life.
It’s ... of course ... Christmas time.