PROMENADE
Alex Majoli, Magnum Photos
Un vizio la Promenade sulla Costa Azzurra, è questa la prima immagine che mi viene in mente quando guardo queste foto, foto semplici, sembra di guardare delle cartoline anni ’70. Non chiedetemi perché ma mi evocano quel meraviglioso film che è “Una giornata particolare” di Ettore Scola. Il quadrato gli è congeniale ed è cosa rara in fotografia. Le foto mi piacciono. Questo è Marco di Piacenza e diventa strano vederlo in azione sul mare invece che in più congeniali scenari collinari, ma si sa, si cerca l’ignoto non il noto. In realtà, nelle foto di Marco, c’è molto di più che sensazioni di Promenade, ci sono i volti di un’immigrazione compiuta, di una società moderna e forse sola. Ma ancora, guardando con occhio più libero, noto la luce e mi domando: è questo il luogo da dove si parte? Queste persone sono tutte in attesa di andare? Quella luce sempre arriva dal mare, le ombre sono condanne della terra, non dell’orizzonte e quindi di noi uomini. Un luogo di stallo, senza stagioni. Quante bugie si possono dire fotografando il vero.
A vice – the Promenade on the French Riviera: this is the first picture that crosses my mind when I look at these photos, simple photos, like the postcards of the ‘70’s. Don’t ask me why, but they recall Ettore Scola’s wonderful movie, “A Special Day”. The square shape is appropriate and is rare in photography. I like the photographs. This is Marco, from Piacenza, and it seems strange to see him in action on the beach, instead of on the hillside, but obviously, we tend to search for what is unknown, not what is known. A solid thread joins Marco’s photos, and it’s the moment in which they are shot, or at least it’s the impression we get of the light, the breathing space of the day, which is about to end, and the evening, which is drawing nearer. Actually, Marco’s photos contain much more than Promenade sensations – they display the faces of an accomplished immigration, of a modern and maybe lonely society. Yet letting my eyes wander even more freely, I notice the light, and ask myself: Is this the place of departure? Are these people all waiting to leave? The light always comes from the sea, the shadows are the condemnations of the Earth, not of the horizon, and thus of us human beings. A place of stalemate, with no seasons. So many lies can be told while photographing the truth.
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Le foto sono state scattate in un breve tratto della Promenade des Anglais, il lungomare di Nizza che si estende rivolto a sud per circa sette chilometri.
La particolare luce che investe cose, persone e animali è dovuta al riflesso proveniente dalle ringhiere in vetro ambrato di un vicino condominio sul lato opposto del lungomare.
La luce, calda e intensa, ma completamente naturale, sembra creare una sorta di palcoscenico in cui le persone si muovono come attori di teatro illuminato da riflettori su un unico palco il cui sfondo è il mare blu profondo.
Il lavoro è stato svolto in anni diversi e diverse ore del giorno, ma sempre in inverno, l'ultima settimana dell'anno.
Photos were taken on the Promenade des Anglais, Nice's promenade which stretches southwards for nearly seven kilometers.
The particular light is due the reflection from a bulding with amber glass railings located on the opposite side of the promenade.
The images are concentrated in a short stretch, about 30 m.
The reflected light, hot and intense but completely natural, seems to create a kind of stage in which people move like theater actors illuminated by spotlights on a single stage whose backdrop is the deep blue sea.
The work was carried out in different years and different hours of day, but always in winter, the last week of the year.